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Il mercato dell’automobile elettrica ha visto negli ultimi tempi un sensibile rallentamento nella propria crescita a livello globale.

Con 13,6 milioni di vendite, i veicoli elettrici nel 2023 hanno registrato una crescita del 34% rispetto al 2022, raggiungendo una quota del 16% del mercato globale, con vendite annuali pari a 9,5 milioni di elettriche pure e 4,1 di plug-in. In totale, a fine 2023, sono in circolazione circa 41 milioni di vetture a batteria, di cui però solo 29 milioni sono auto elettriche “pure” mentre i restanti 12 milioni sono plug-in. (Fonte: Ansa)

Il trend di rallentamento nelle vendite dei veicoli elettrici è particolarmente evidente, in quanto si tratta di un mercato che è cresciuto nel 2021 di oltre il 100% rispetto all’anno precedente, del 60% nel 2022, mentre nel 2023 la crescita si ferma appunto al 34%. (Fonte: Ansa) Inoltre, le principali analisi di mercato prevedono che questo freno nell’espansione del settore permarrà anche nel prossimo futuro, siccome per il 2024 ci si attende una crescita globale per le auto elettriche compresa fra il 25% e il 30%, ancora in calo rispetto all’anno precedente.

Secondo gli analisti, la quota di mercato dell’auto elettrica è stata inferiore rispetto alle previsioni di inizio anno innanzitutto perché la Cina ultimamente sta performando meno del previsto in termini di vendite nel mercato interno. Lo stesso si è verificato in Europa dopo i tagli agli incentivi in Germania, Regno Unito e Svezia. Anche in Nord America il ritmo di crescita ha subito un rallentamento, come confermato dall’amministratore delegato di GM, Mary Barra.

In questo articolo si analizzeranno quindi le difficoltà a livello globale a cui sta andando incontro il mercato dell’automobile elettrica, guardando nel dettaglio ai principali Paesi di riferimento a livello di vendite.

La Cina resta di gran lunga il principale mercato per volumi delle elettriche pure, quasi 6,2 milioni (+23,4% sul 2022) e il 23,8% di quota a fine 2023. (Fonte: Sole24Ore) Il tasso di penetrazione è comunque tutt’altro che uniforme: nelle megalopoli come Pechino, Shangai e Chongqing raggiunge il 41,2%, nelle grandi città come Hangzhou e Shenzhen scende al 32,8% e al 26,6% in quelle più piccole. (Fonte: Sole24Ore) In Cina, il vero boom dei veicoli elettrici è iniziato nella seconda metà del 2022 e quell’anno la quota di mercato è raddoppiata al 21,3% rispetto al 12,7% nel 2021. (Fonte: Sole24Ore) Tuttavia, possiamo osservare che la crescita nella quota di mercato delle auto elettriche dal 2023 al 2022 si è ridotta; questo avviene a causa di una riduzione nei sussidi pubblici che hanno sostenuto la crescita del settore, con conseguente calo della domanda interna che costringe le aziende ad affrontare un tema di sovraccapacità produttiva.

L’Europa rappresenta il secondo mercato al mondo per l’auto elettrica con poco più di 2 milioni (+26,8%) e una quota del 16%, due punti in più sul 2022. (Fonte: Sole24Ore) Anche nel Vecchio Continente il tasso di penetrazione è molto diverso, dominano i Paesi del Nord come la Norvegia all’82% (105 mila unità) seguita da Svezia e Danimarca rispettivamente al 39% e 36% (112 mila e 63 mila pezzi). (Fonte: Sole24Ore)

In Germania le elettriche pure hanno conquistato il 18% dei clienti con 524 mila unità. Stessa quota del 18% (ma 36 mila unità) anche nel più piccolo Portogallo, Paese con un reddito pro-capite ben inferiore a quello dei tedeschi. In Francia le elettriche sono state il 17% con 298 mila veicoli, nonostante l’energia dominante sia quella pulita prodotta dalle centrali nucleari. Quota del 17% anche nel Regno Unito con volumi di 315 mila unità. In Spagna l’elettrico è cresciuto del 69% a 52 mila unità e salito al 5,4% di quota. Fanalino di coda tra i cinque principali mercati europei resta l’Italia con l’elettrico al 4,2% e poco più di 66 mila immatricolazioni. (Fonte: Sole24Ore)

Possiamo osservare quindi che in Europa i tassi di crescita del mercato dell’auto elettrica sono ben inferiori a quanto auspicato dall’Unione Europea per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità e lotta al cambiamento climatico che si è posta.

A determinare fortemente il rallentamento della crescita delle vendite in Europa è il calo a cui sta andando incontro la Germania, che rappresenta il più grande mercato europeo di veicoli elettrici, dove una serie di significativi tagli alle sovvenzioni statali ha ridotto notevolmente le nuove immatricolazioni. Discorso simile si può estendere a tutta l’Europa, in quanto il mercato europeo dei veicoli elettrici non sembra essere ancora in grado di sostenersi da solo se vengono ridotti gli incentivi pubblici, mettendo in mostra l’incapacità delle aziende europee di proporre vetture economiche.

Negli Stati Uniti la quota delle elettriche ha superato il 7% con volumi di 1,1 milioni (+48,7%). Nel vasto territorio americano il livello di diffusione dei veicoli a batteria resta tuttora molto lento e con enormi differenze tra gli Stati ed è soprattutto legato allo stile di vita e al reddito disponibile. A dominare è la California con oltre il 20% di quota, seguita da Oregon e Washington State, poi Colorado e sulla costa atlantica New York e Virginia tra il 15% e il 20%. In quasi tutti gli Stati Centrali, invece, la quota si ferma spesso al di sotto del 5%. (Fonte: Forbes)

Le regioni dell’Asia-Pacifico sono particolarmente refrattarie all’auto elettrica. Sorprende infatti che un Paese tra i più industrializzati e tecnologicamente avanzati come il Giappone abbia una quota di elettriche inchiodata a un misero 1,7% del mercato (neanche 89 mila unità), persino meno di un Paese in via di sviluppo come l’India che lo scorso anno è arrivata al 2,1% (quasi 80 mila pezzi). (Fonte: Forbes)

Le ragioni le spiega Akio Toyoda, presidente di Toyota: «Sono convito che le auto elettriche siano una delle tecnologie più importanti per ridurre il riscaldamento globale, ma non l’unica». Guardando al mondo intero, «ci sono circa 1 miliardo di persone che non dispone di una infrastruttura di ricarica sufficiente e dobbiamo tenere conto anche delle loro esigenze di mobilità individuale», afferma Toyoda.

Facendo seguito alle parole di Toyoda e prendendone spunto per ampliare il discorso, possiamo osservare che sono essenzialmente due gli ostacoli principali alla crescita del mercato dell’auto elettrica a livello globale.

Il primo è la mancanza di una infrastruttura di ricarica che sia sufficientemente adeguata, persino nei Paesi più sviluppati; tale infrastruttura non risulta infatti ancora capillare ed accessibile quanto quella di distribuzione di carburanti per i veicoli tradizionali.

Il secondo elemento, complementare con il primo, è la capienza non ancora sufficiente delle batterie, che riduce fortemente le possibilità di impiego di questi veicoli in diverse situazioni.

Questi due aspetti influiscono in modo molto negativo sulla percezione di affidabilità di questi veicoli da parte dei consumatori, costituendo un forte freno alla crescita del mercato dell’automobile elettrica; come constatato dallo stesso Elon Musk, CEO di Tesla, si tratta dei primi problemi da risolvere in ordine di priorità per poter permettere al mercato in questione di tornare a crescere con forza e a ridurre, conseguentemente, i costi di produzione sia dei veicoli che delle stesse batterie.