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Il Governo, con il Decreto Legge di agosto 2020, ha stabilito due importanti proroghe alle misure introdotte nel famoso Decreto “Cura Italia” di marzo 2020.

MORATORIA FINANZIAMENTI

La prima riguarda il prolungamento fino al 31 gennaio 2021 della moratoria straordinaria dei prestiti e delle linee di credito concesse da banche e intermediari finanziari alle:

  • PMI, aventi sedi in Italia, appartenenti a tutti i settori;
  • lavoratori autonomi, titolari di partita IVA.

Si amplia, quindi, di ulteriori 4 mesi la sospensione delle rate per le imprese.

Per tutti questi soggetti che sono stati già ammessi alla moratoria “Cura Italia”, il meccanismo di proroga è automatico senza alcuna formalità, salva l’ipotesi di rinuncia espressa, da far pervenire al soggetto finanziatore entro il termine del 30 settembre 2020.

Era una decisione che circolava già da tempo tra gli addetti ai lavori ed ora c’è la conferma definitiva da parte del Governo.

CASSA INTEGRAZIONE E LICENZIAMENTI

La seconda conferma è la proroga della Cassa Integrazione per ulteriori 18 settimane e del blocco dei licenziamenti, fissando come ultimo termine il 26 novembre 2020.

Questa misura ha contribuito a salvare migliaia di posti di lavoro a rischio a causa della crisi pandemica da Covid-19 e con il Decreto di agosto il Governo vuole confermare questa linea difensiva per i lavoratori, introducendo però delle “flessibilità”, cioè delle eccezioni per le quali optare per il licenziamento.

Quali sono – dunque – queste eccezioni?

  1. Cessazione definitiva dell’attività produttiva, che comporta però la messa in liquidazione della società stessa;
  2. Concordanza di una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con il dipendente nei casi in cui si tratti di un contratto collettivo aziendale di incentivo all’esodo;
  3. Qualora sia disposta la cessazione definitiva dell’azienda e non vi sia possibilità di svolgere un esercizio provvisorio, è possibile licenziare i dipendenti per fallimento dell’impresa stessa.

È chiaro a molti che se non verranno introdotte nuove sostegni, nuovi divieti o deroghe ai licenziamenti, la situazione potrebbe precipitare già dal 17 novembre 2020 (giorno successivo alla scadenza del blocco) con una serie di licenziamenti a catena da parte delle aziende.

Studio Grimaldi è sempre pronto ad accettare le sfide dei propri clienti.