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In ogni PMI italiana che si rispetti, gestire le variabili che influenzano i crediti commerciali e, al tempo stesso, il capitale circolante mantenendo i due elementi il più possibile in un equilibrio economico e finanziario sano, non è semplice: una buona percentuale della riuscita di questo equilibrio dipende dalla corretta gestione tra clienti e i fornitori dell’azienda.

Ed è qui che il credito commerciale risulta determinante per la creazione del valore ed anzi, per specifiche aree di mercato, può risultare l’elemento più rilevante nell’attivo di bilancio.

In questi anni le PMI italiane, in particolar modo nel settore ceramico, hanno premuto l’acceleratore sull’aumentare la propria quota di mercato, puntando sull’ottenere nuovi clienti e sul massimizzare le vendite: questo ha creato un aumento dei rapporti commerciali anche con clienti ad alto potenziale di rischiosità. Per questo motivo l’adozione di esperti nella gestione del credito (e dei rischi connessi) è cresciuta a pari passo con l’utilizzo di clienti con incerta solvibilità. Ci riferiamo al CREDIT MANAGER.

In sintesi, il CM amministra la situazione creditoria della società (incassa e controlla i crediti dei clienti). Questo, ovviamente, non è l’unica mansione che svolge ed anzi, in pochissimi anni, è riuscito a strutturarsi e a plasmarsi a seconda delle realtà economiche in cui opera, aumentando le proprie responsabilità:

  • Gestisce l’aspetto della tesoreria aziendale;
  • È il rappresentante per l’impresa nelle situazioni in cui si ha la necessità di ottenere il pagamento dei crediti verso soggetti terzi;
  • Pattuisce i tassi di interessi con gli istituti di credito;
  • È il principale soggetto con cui le banche si rapportano;
  • Partecipa alle votazioni e ai comitati dei creditori nelle procedure concorsuali;
  • Propone possibili soluzioni temporanee alle crisi di liquidità dell’azienda.

È una figura che si trova, quindi, al confine tra l’essere commerciale ed amministrativo ed è indubbio che il CM debba possedere eccellenti skills personali in linea con la posizione: una personalità e una forza decisionale non indifferente; una attitudine ad approcciarsi con soggetti creditizi di non facile comunicazione; una costante voglia di aggiornarsi sulle tematiche economiche ed una profonda cultura del sistema bancario, giuridico e commerciale; non ultimo, una conoscenza della struttura, dei prodotti e delle caratteristiche del mercato in cui si sta operando e per cui si stanno producendo i beni/servizi.

Il Credit Manager, se ben inserito all’interno dei meccanismi aziendali, può far girare la macchina economica molto più velocemente del normale, tuttavia essere all’interno del meccanismo non implica che sia sotto le dipendenze dell’impresa: il CM può anche essere un consulente esterno con un proprio studio.

In Italia questa posizione, come già ribadito, è relativamente nuova, nata dalla necessità di gestire il recupero degli insoluti, come snodo importante della vita di ogni azienda e di tutto il tessuto economico nazionale.

Studio Grimaldi, forte delle sue esperienze, è consapevole che figure come queste sono e saranno sempre più importanti nel panorama italiano, ed è pronto ad essere al fianco di PMI nella gestione ottimale dei propri crediti.