Hapa, Molins, Flexlink, Comas, Cerulean, Citus Kalix, Acma sono solo alcune delle oltre venti aziende sotto la guida di Isabella Seragnoli con la sua Coesia. Ed è notizia di questi giorni dell’importante acquisizione della System SpA (il cui nome tramuterà in System Ceramics), leader nella produzione dei sistemi di processo nel settore della ceramica.
Ma cerchiamo di partire dal principio.
Isabella Seragnoli nasce in una famiglia di industriali bolognesi: i fratelli Enzo e Ariosto (rispettivamente padre e zio di Isabella) hanno strutturato l’impero del packaging partendo dalla produzione delle motociclette G.D. Intuendo che i margini di profitti erano notevolmente superiori nel settore del confezionamento, la G.D. si trasforma completamente puntando unicamente sul packaging (inizialmente confezionando dolci e caramelle, poi tabacco e sigarette) e posizionandosi nel giro di pochi anni ai vertici mondiali del settore. È all’inizio degli anni 2000 che Isabella prende le redini delle svariate società di famiglia diventando presidente ed azionista unico di Coesia. Sono anni di vero e proprio fermento imprenditoriale per l’azienda di Isabella grazie alla guida esperta dell’Amministratore Delegato Angelos Papadimitriou ed è insieme a lui che si investe nell’acquisizione di pacchetti azionari di nuove aziende, ampliando e diversificando il portafoglio anche fuori dal campo d’azione del packaging e della ceramica (Mediobanca, NTV, Marcolin, Interpump Group). Ad oggi l’impero di Coesia vanta una forza lavoro di oltre 7mila dipendenti dislocati in oltre 38 paesi e si prevede un fatturato 2019 che supererà 2,2 Mld di euro.
Un’imponente macchina da guerra Made in Italy.
Tuttavia la forza di Isabella è anche riversata nella minuziosa cura per i propri dipendenti, il welfare aziendale: con lei alla guida si sono strutturate nuove mense “moderne” con al centro l’educazione al buon cibo e alla sana alimentazione (ricordiamo che Isabella ha conseguito la Laurea in Dietologia); pacchetti per le famiglie con il nido e summer camp per i figli; pacchetti per la formazione personale, oltre alle agevolazioni per palestre ed eventi culturali. Quest’ultimo punto è ulteriormente sviluppato con il progetto della fondazione MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia), un luogo dove la principale mission è stimolare le nuove generazioni a molteplici interessi nel campo dell’imprenditoria, della tecnologia e dell’arte meccanica.
Isabella quindi pone l’investimento sulle persone come suo obiettivo di vita.
I suoi dipendenti, quindi, sono importantissimi per lei, ma ancora di più coloro che sono in difficoltà. Tramite la sua omonima Fondazione, Isabella riesce a sviluppare e a vincere importanti battaglie a sostegno dei malati non guaribili (gli Hospice dislocati in Emilia), dei disturbi del comportamento alimentare (Centro Gruber); sostiene finanziariamente l’ampliamento dell’Istituto di Ematologia del Policlinico di Bologna e la ristrutturazione di Istituti medici a Pisa; supporta gli sviluppi di nuovi programmi per la ricerca clinica e preclinica (corsi universitari in collaborazione con ASMEPA e UNIBO) a Bologna.
La voglia di Isabella di approfondire e sviluppare i «temi della filantropia nasce probabilmente anche da un trauma personale», dovuto alla scomparsa del fratello, morto per una leucemia a 16 anni: un momento fondamentale per Isabella, che la porterà ad essere una delle più importanti “mecenati sociali” dell’Emilia.
Le imprese, sia materiali che immateriali, di Isabella, in concomitanza con la Festa della Donna, ci aiutano a comprendere ancora di più l’importanza di Donne come lei, capaci di avere una salda responsabilità sociale verso il territorio e una visione imprenditoriale che non si limiti unicamente a numeri e dati, ma che converga sulla cura dei propri dipendenti, perno di ogni sana Impresa.
Isabella Seragnoli: esempio limpido di sana imprenditoria italiana.
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