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I sistemi tradizionali di finanziamento (come le Banche) che forniscono la liquidità necessaria per lo sviluppo di un particolare progetto o un’idea innovativa stanno via via sempre più imponendo dei vincoli stingenti per gli imprenditori italiani.

Le banche, dopo l’imposizione del Governo al finanziamento delle imprese nel periodo pandemico 2020-2021, selezioneranno sempre di più i progetti da finanziare, rendendo complesso il reperimento di nuove risorse.

Qui entra in gioco la FINANZA AGEVOLATA.

Per finanza agevolata si intende l’insieme di soluzioni molto differenti tra di loro che si concretizzano sempre con contributi finanziari erogati da un soggetto pubblico a sostegno dell’attività d’impresa:

  • contributi in conto capitale;
  • contributi in conto interessi;
  • contributi sotto forma di garanzia;
  • incentivi fiscali.

Vedremo un caso di successo per lo Studio Grimaldi riguardante il Bando “Resto al Sud” indetto da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa del Ministero dell’economia e delle finanze.

Resto al Sud. Cos’è e come funziona?

Prima di parlare del caso però è giusto capire cosa sia il “Bando Resto al Sud”.

È un finanziamento, 50% a fondo perduto e 50% finanziamento bancario a tasso zero, nato nel 2017 con l’obiettivo di incoraggiare i giovani imprenditori ad avviare attività imprenditoriali al Sud invece di lasciare la propria terra. Il progetto vuole sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e liberi professionisti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. È un bando molto importante per il rilancio del nostro amato Sud Italia, con a disposizione fondi che ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

Ad oggi le iniziative finanziate sono state più di 10mila, generando più di 430 milioni di Euro di agevolazioni e più di 38mila posti di lavoro creati.

Tra queste iniziative vincenti c’è anche un progetto sostenuto dallo Studio Grimaldi: un centro di bellezza nella meravigliosa terra della Sardegna.

Il caso di successo: un percorso lungo ma fondamentale

Come ogni progetto che si rispetti, è fondamentale reperire ogni informazione che permetta di creare un valido quadro generale.

Il cuore del progetto è ovviamente il Centro di Bellezza: proporre servizi di alta gamma e prodotti a basso impatto ambientale.

Siamo quindi partiti da un’analisi del territorio di Domusnovas, verificando quali fossero i principali competitors che la cliente avrebbe dovuto affrontare. Questo primo step è molto importante perché non solo fa inquadrare al meglio il mercato potenziale in quel specifico ambiente, ma ha permesso di verificare anche il valore che i competitors davano ai loro servizi. Sostanzialmente è stata effettuato una vera e propria analisi della concorrenza.

Successivamente abbiamo stabilito quale fossero i target di clientela del Centro di bellezza: proporre servizi premium e qualità certificata determina una naturale direzione verso clienti che vogliono spendere per la cura del proprio corpo. Anche questa fase è molto importante, perché l’Agenzia promotrice del Bando pretende che il futuro imprenditore sappia con esattezza quale siano i clienti specifici dei propri servizi e non vuole in alcun modo che sia dato un valore “generico”.

Al target di clientela fa seguito l’analisi del mercato potenziale, che differisce dalla analisi della concorrenza perché in questo step si ricercano le informazioni prettamente economiche dei futuri clienti. Abbiamo – quindi – analizzato per diverse settimane tutti i dati socio-economici del Comune di Domusnovas, disponibili pubblicamente e abbiamo poi incrociato i risultati con le informazioni che la nostra cliente aveva in suo possesso.

Altra fase, molto tecnica, è la stesura del programma di spesa. Qui vengono stabiliti tutti i costi e gli interventi di spesa che l’attività sopporterà nel primo triennio di vita: costi del personale, dei servizi, dei consumi, delle utenze, delle opere edili, degli impianti informatici e molto altro. Tutto deve essere specificato con massima attenzione, rispettando i limiti che il Bando impone su talune unità di spesa.

Continuando con la stesura del progetto, siamo poi passati ad analizzare i singoli prezzi di vendita dei servizi/prodotti. È uno step del percorso molto particolare, perché unisce l’esperienza maturata dalla nostra cliente con i dati che abbiamo raccolto nelle settimane precedente, per creare un prezziario corretto rispetto ai servizi offerti; in questa fase abbiamo anche individuato gli obiettivi di vendita, strettamente legati ai prezzi, a cui il Centro di bellezza aspira ad arrivare. Gli obiettivi devono essere sempre “reali” e non “fantascientifici”.

Le ultime due fasi sono state le analisi sul vantaggio competitivo e sul modello di comunicazione: questi due step rispondo alle domane “perché i tuoi servizi/prodotti sono meglio degli altri?” e “Come riuscirai a farti conoscere?”. Per rispondere alla prima domanda, entrano in gioco diversi fattori: dall’esperienza della cliente alla qualità oggettiva dei servizi fino all’identificazione del “quid” che solo un imprenditore conscio delle proprie abilità sa di poter dare alla propria clientela. Per la seconda domanda, invece, si deve puntare molto sul piano marketing: abbiamo analizzato diverse tipologie di approcci marketing idonei al mercato della bellezza e abbiamo scelto il marketing mix giusto per la nostra cliente. L’analisi del modello di comunicazione è molte volte trascurato o preso alla leggera nel momento in cui si scrive il progetto: questo è un errore che può determinare il diniego da parte dell’Agenzia o Ente.

A chiusura di tutta questa analisi fin qui esposta c’è la redazione del Business Plan: i dati raccolti vengono scritti in un documento economico-finanziario-descrittivo con una proiezione di massimo tre anni. Nella redazione del Business Plan non bisogna mai uscire fuori dai criteri con cui si sono raccolti i dati, quindi il tutto deve essere scritto in modo chiaro, congruo e veritiero.

Da una semplice idea…

Studio Grimaldi ha saputo cogliere dall’idea della nostra cliente non soltanto gli aspetti prettamente tecnici ed economici ma anche quelli emotivi: equilibrare queste due forze è stato l’aspetto più arduo e sfidante del percorso che ha portato Invitalia a convalidare la bontà del progetto.

 

Lo Studio non si tira indietro ad altre sfide che possono aiutare nuovi imprenditori a vagliare nuovi canali di finanziamento per le proprie idee e i propri sogni futuri.