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Con la Legge di Bilancio 2019, vengono messe in piedi nuove regolamentazioni molto importanti nel mondo del Crowdfunding, in particolare dell’Equity.

La CONSOB, l’Organo di vigilanza in materia di Banche e Società, ha precisato tutti gli aspetti che riguardano queste “armi” a disposizione delle PMI nostrane e – ovviamente – anche degli investitori.

Il più grande elemento di novità è senza dubbio la possibilità di collare strumenti finanziari di debito attraverso le principali piattaforme di Equity Crowdfunding (October, Borsa del Credito per citarne alcune). E qui nasce il primo punto di discussione, in quanto la Legge di Bilancio non specifica appieno la tipologia di titolo di debito che le PMI possono distribuire: considerando la definizione del TUF, le aziende possono – in teoria – distribuire titoli con valori mobiliari, quindi cambiali finanziarie (poco usate), minibond (in forte crescita in questi anni) e obbligazioni.

Un altro punto di discussione dagli addetti ai lavori è incentrato sulla figura dell’investitore. I piccoli investitori possono accedervi? Secondo la Legge di Bilancio no. Solo e soltanto gli investitori professionali, con caratteristiche ben precise:

  • portafoglio di strumenti finanziari superiore a 250.000 Euro;
  • impegno ad investire per almeno 100.000 Euro.

Quindi i soggetti che già oggi investono piccole cifre nei vari portali di Equity Crowdfunding – per ora – vengono esclusi.

Ultimo aspetto è l’ambiente dove lo scambio vero e proprio tra PMI e Investitori avviene. Sempre secondo la Legge di Bilancio, verranno introdotte delle bacheche elettroniche il cui accesso – ovviamente – è ad esclusivo appannaggio delle piattaforme di equity crowdfunding. Tali bacheche saranno movimentate da tutti gli annunci relativi alle società che stanno in fase di raccolta e non avranno una serie di informazioni, come i dati di bilancio e i prezzi di emissione.

Le potenzialità di questo aggiornamento sono molto evidenti, soprattutto per tutte quelle micro realtà imprenditoriali e le stesse start up che non hanno la forza e le spalle per entrare nel sistema di finanziamento tradizionale bancario. Ma anche gli stessi investitori possono avere un’arma in più per diversificare ulteriormente il proprio portafoglio, investendo in progetti ambiziosi.

 

Studio Grimaldi è sempre al passo con le dinamiche del mercato finanziario, pronto al supporto completo dei propri clienti e delle PMI.